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Page:La Scherma (Francesco Fernando Alfieri) 1640.pdf/122

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Se ne stava il cavaliere 16. in terza, e posto si nella diffesa, si è mosso il feritore ad assalirlo in guardia mista, e giunto con ogni cautela in misura, la ha chiamato con una finta per di fuora sopra la spada, il quale in vece di tirar nel tepo della finta se ne è subbito andato alla obbedieza per riparare la botta, onde la avversario 17. che la ha condotto c o artifizio al termine pesato, ha guadagnate sopra di esso tre vie da poterlo colpire.

La prima, e più sicura è una seconda unitamente distesa col braccio, e passo per di fuora sotto la spada nel petto, accompagnata col passar di piè manco havendo cavato nella instante che si è messo in obbedienza.

La seconda con il ferire di piè fermo per la linea segnata A.

La terza di fingere di fuora in A, colla andarsene in B, e tirar il Mandritto, come mostra il disegno nella gamba destra del nemico.

Del Ferir di Stocatta di Quarta, e di Pie Fermo, nel Voler Ferir di Taglio

Cap. X.

Il tirar di taglio è sempre danoso mentre il inimico è in misura nella alzar della mano si discopre il bersaglio, ne vediamo in effetto