Havendo io veduto. Serenissimo Re il commune uso; anzi per dir meglio; piu tosto abuso; non tanto delle’persone idiote, che fanno questa professione di arme, quanto anchora di coloro, che in essa scientia hanno composto diversi volumi: circa il modo col quale l’huomo si debe appresentare per cacciar mano alla spada; nel che tutti tirati da una certa naturale inclinatione; si fer mano con la gamba dritta inanzi; senza punto considerare che la perfettione di questa scientia, consiste primieramente in non far cosa alcuna pericolosa ne di perdimento alcuno di tempo. Per tanto accio che la Maesta Vostra, possa col suo altissimo intelletto, conoscere’da queste mie ragioni, lavera, et nuda verita del fatto; dico che volendo l’huomo metter mano alla spada: col piede dritto inazi resta in quel medesimo tempo suggetto, et in pericolo, che il nimico non si gli faccia sotto, et che gli preda il braccio. Oltra che occorre anchora questo altro incommodo; che esso nel cacciar mano alla spada; fermato nel modo che si e detto di sopra; con fatica, et con disavantaggio di un palmo di spada puo cavare’la spada del fodro. Il che non gli auverra se esso si sara fermato col piede stanco inanzi; come si puo vedere nella figura di sopra,
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