con un mezo canso in dietro, gli rispose con un roverso verso la gamba dritta: il qual roverso con prestezza, et con voltare il pugno della spada, fu da Scipione parato. Scipione ritornando a fermarsi nella sua guardia: per noi detta; tiro un roverso per testa ad Annibale, che fu da lui in cotal modo parato. Perche vedendo Annibale quel roverso u oltarsegli alla testa; trovandosi fermato nella guardia di dentro contra la guardia, nella quale lo aversario si era fermato; ando in quel medesimo tempo che il roverso si voltava un mezo passo col piede dritto, verso la man stanca nemica, riportando subito il piede stanco, dietro del dritto: voltando il filo buono contra il roverso: et con tal modo, havendo parato quel roverso; rispose a Scipione di un dritto alle gambe, il quale dritto su da Scipione con la votezza delle gambe; con lo abbassarsi della vita; et della spada, et con la fermata di dentro, destramente parato. Et havendo egli cio fatto; ritornando nella usata sua guardia; scosso il braccio et il pugno della spada in dietro: abbassando alquanto la punta della spada; caccio velocemente una stoccata alla volta del petto di Annibale; la quale fu da lui a questo modo parata. Che vedendo Annibale la punta nimica discendere da alto a basso, si giusto con la spada; et abbassando alqunto la sua punta, sotto quella di Scipione; con lo alzare subito la sua spada, con quella dello aversario infieme; facendosi con la spada, et con la vita, giusto; paro quella punta:
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