et in quello instante, abbassa la vita sotto la spada, et mettendo il braccio dritto a traverso del petto del aversario; et la mano al braccio stanco, et la gamba dritta, dietro della gamba stanca di Cesareo; procaccia con questi modi, di levargli la possanza da ogni banda. Et dopo questo, ricambiando subito la spada, la quale era di fuora, di dentro; per assicurarsi che la spada non gli potesse nuocere; con questa presa, con molta prestezza, et laggiadria; misse il nimico a terra: il quale di subito se gli arrendette.
Ora per dire del modo, con che Cesareo, si poteva difendere da cotale presa; dico che Cesareo dovea subito, che la spada di fuora gli fu trovata; contramaccare tosto, la spada di Tiberio; et cacciarla a terra, con la forte, et giusta contramaccata. Et di piu egli dovea girar la vita sopra il piede stanco in dietro per traverso il piede dritto; aiutandosi altra di cio, con la sua man stanca; che in tal guisa, egli si saria con bonissima ragione, da quella presa benissimo difeso.