et governandosi co termini ragionevoli, si caccia pian piano inanzi; et tenendo saldo il pugno della sua spada; finge solamente con la punta di quella, di volerla abbassare; per trovare la spada di Rutiliano; cacciandosi tuttavia piu sempre inanzi.
Rutiliano dall’altro canto, che intende egli anchora la ragione delle arme; poi che a lui tocca solamente a difendersi; con tutto che esso sappia, che la sua postura, o fermata, che vogliamo chiamarla; possa fare molti tratti; come sarebbe fra gli altri; batter di sotto in su la punta della spada del nimico; et tirargli di buone coltellate lunghe: o vero travagliarlo con buone punte: nondimeno scodendo la sua spada, di sotto quella di Menesteo; fingendo di voler entrare hora da una parte, et hora dall’altra; ben che non voglia entrare; stassi solamente aspettando, che il nimico venga a cercarlo; come a lui per ragion di Duello si appartiene di fare.
Menesteo anchora con la punta della sua spada contra finge; et sta aspettando che Rutiliano determinatamente entri di punta di fuora; come gli venne fatto. Imperoche Rutiliano ben fortificato il Brocchiero, con la spada, entro per dargli una punta nella spalla dritta. La qual entrata di punta, Menesteo con molta maestria, con alzare solamente la spada, in guardia di fuora; tirando in quel tempo il piede stanco, appresso del dritto; et bene giustandosi; paro bravamente.