vera e bona la qualle io con grandissimi affanni et fatiche e vigilie ho inparato da più perfectisimi maistri metandoli ancho cosse per mi atrovate e spesso provate.
Ricordando et amonendo ogniuno non prosumma temerariamente né habia ardire de intermeterse in tale arte e scienzia, se lui non è magnanimo e pien de ardire: perché qualuncha homo grosso d’inzegno, pusilanimo e ville, debbe essere caciato e refudato da tanta nobilità e gientileza: perché solo a questa dottrina se debeno invitare sacomani, homini d’arme, scolari, baroni, Signori, Duchi, Principi e Re di terre de le qualli ad alcuni de loro apertene a governare la repubblica; et ad alcuni de loro apertene deffendere pupili e vedoe: et tute due sono opere divine e pie.
Et se questa mia opereta pervenisse a mane de alcuno docto nella arte e paresseli che in epsa fosse alcuna cossa superflua o manchevole piazali de resecare minuire e acrescere quello li parerà, perché insino da mò io mi sottopono a sua correctione e censura.
CAPITULO PRIMO INCIPIT
Se alcun volesse intender e sapere
se lo scrimir è arte over sienza
io dico che tu noti el mio parere
Considera bene questa mia sente(n)za
che l’è scienza vera e non è arte
e mostrallo con breve eloquenza.