dalfaueifatio, fi hà da operare diuerfamentc, perche quello , che è buono per vn luogo, non vale nell’altro} la l'uà lama fi diuide in due parti , la prima vicino alla mano di tutte la più fòrte , e con la quale fi può difendere , e refiftere ad ogni gagliardiffimo colpo j la feconda^»» che fegue per alquanto più debole , ma nell’offendere è la principale fopra tutte ? non fòle di punta , ma di taglio» tal che e fio Spadone vie- ne ad efser compartito mezo in difendere , e mezo in offendere, e ìa fua lunghezza deuc efier tanto lungo quanto è vn huoinopropor-r lionato , ne grande» ne picciolo, elsa deue haueredoi fili taglienti», e deu’efier molto leggiero » per poter rofseruatorc di quell’arte , ti- rar i colpi dì tsgìio» e punta , con maggior velocità , « minor fatica ancora deue hauere buon fornimento , per alficurare lamanoiftru-s. mento principale d’operare fecondo la natura 9 e regola dell’arte «,
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Page:L'arte di ben maneggiare la spada (Francesco Fernando Alfieri) 1653.pdf/194
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