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che d’averla notata son contento.
Io l’ho tenuta inpregionata a prova,
commo io la lasso, te giuro in bona fé:
ella me dà denari e se me giova,
cusi intervene a chi in vertù si trova.
¶ Capitolo quarto.
Quest’arte è tanto nobile et gintile,
ella amaestra l’omo nell’andare,
fa l’chio presto, ardito e segnorile.
Quest’arte t’amaestra a ben voltare
a ‘nsegnare ancora coprire e star forte,
e taglie e punte insegna el ben parare.
Quanti sonno senza numer morte,
ché l’arte non gli è stato a lor gradita,
però han de vita chiuse le lor porte.
Non è magior tesoro che la vita
e per defe(n)der quella ogniun se ingiegna,
de ma(n)tenerla quanto po' s’aita.
Lassa la robba e ogni cossa degna,
defende con quest’arte la persona,
ne porte honore e glorioxa insegna.
O quanto è coxa laudevole e bona
apre(n)der st’arte che te costa poco
e mille volte la vita te dona.
O in quanti modi la ti po' aver loco
senza cercare se trova costione
beato è quel che spigne l’altrui foco,