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to: Potrebbesi forse anco dire, che la fortuna sia di questo cagione, laquale come nemica della Virtu non può sopportare, che un virtuoso s'inalzi con altro aiuto, che col suo, temendo che la gente non abbandoni lei per riccorrere alla virtù.
CO. Come, non intendo questo vostro parlare.
RO. Come non l'intendete; se i virtuosi s'alzassero, crederiassi che fossero inalzati per la loro virtù; Et non per beneficio di essa fortuna tal che ogn'huomo si darebbe alle virtu abbandonando assatto la fortuna; Et percio si vede che essa il piu delle volte aiuta gl'ignoranti, et goffi.
BOC. Questa è bellissima ragione; staro dunque senza imparare questa vostra virtù d'arme ponendomi nele mani della fortuna, che mi aiuterà nelle occasioni.
CO. Non è detto per voi. Ma però se starete à questo, e che veniate meco à Zuffa da dovero, vedrete bene se la fortuna mi vi levarà dalle mani.
RO. Già è hora, ch'io vada per che il Conte Ugo mi asspetta, domane faremo poi un altro pezzo essercitio, Conte
CO. Havete ragione, andate pure.
RO. Non volete