Salustio Attore Crispino Reo
Salustio per verificare, che lo affronto, che gli havea fatto Crispino, fosse da mal Cavaliero lo chiamo al Campo franco, per combatter seco con le arme, che lo aversario, come Reo, portasse le quali arme furono duo spadoni da due mani; l’uno per se, l’alto per Salustio.
Crispino entrato in campo, si fermo contra Salustio, che erra attore; a basso in passo con la gamba dritta inanzi: tenendo il manico dello spadone appoggiato alla coscia; et la punta di quello giusta verso la vita del nimico. Stando aspettando, cio che voglia fare Salustio.
Salustio vedendo Crispino si ben fermato, non fa conto di largarsi; ne di far tempo alcuno, per tirargli dello spadone: dubitandosi nello largarsi, che Crispino in quel tempo, non lo ferisca di punta. Per cio egli si delibera con la trovata dello spadone, di levar prima via, lo impedimento dello spadonde dello aversario; accio che quello non gli possa nocere; per ferirlo poi sicuro; et per far cio, cansa un poco di vita verso la man dritta di Crispino; et alzando ben la guarnitione dello spadonde;