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Il Ragionamento di Mi: Gio. Antonio Lovino col Sr. Luigi Arluno, sopra la scienza dell’arme.

Dapoi che voi, Mi Giovani Antonio mio; per la bonta del S. Iddio; havete datofine; con mia grandissima contentezza; all’opera della scientia delle arme, la quale voi et havete deddicata al Christianissimo Re di Francia; mi sarebe sommamente caro, che noi in questi nostri ameni, et dilettosi giardini; per schifare quel tanto dannato vitio dell’otio; ragionassimo alquanto di questa scientia; la quale tanto a me pieace; et parimente ad ogni altro honorato gentilhuomo, et Cavaliero, Imperoche mi sarebbe principalmente caro d’intendere quale fosse il suo principio, quale il mezo; et quale el fine. Per tanto M. Giovan Antonio mio, non vi rincresia, per l’affettione grande, che voi mi portare; di sodisfare; quanto in voi sia; a questo mio honorato, et ragionevole desiderio. LOVINO Sr. mio nobilissimo il quale con la vostra molta liberalita, et cortesia, legate, et obligate chiunque vi conosce, et prattica, come spetialmente havete legato me: che per letante cortesie da voi ricevute, vi sono, et debbo essere immortalmente obligato, vi supplico; non pur priego; che vogliate commandarmi senza risparmio alcuno. Percioche io nessun altra cosa altrettanto desidero, et quanto il farvi cosa accetta, et grata. A.R. questo tutto viene dalla vostra cortesia, et ne sono sicurissimo, et ve ne ringratio assai, ma lasciando la belle parole da pare; io vorrei; come poco inanzi vi dissi; che incominciaste a dire alcuna cosa intorno alla scienza della arme; et fra le altre, onde ella habbia havuto il suo principio: LO. So ben Signor, che troppo ben sapere quanto io posso dirvi intorno della detta scienza; nondimeno per compiacervi, molto volentieri, in tutto quello che per me si possa, sono qui apparecchiato; per dirvi cio che io ne sapero; et mi sovenira degno della vostra humanissima dimanda. Dovete adunque sapere principalmente questo, che questa scienza, con tutte le altre insiemo; et dono, et gratia di DIO, concessa all’huomo; accioche egli difender si possa da gli nimici della nostra santa, et catolica Chiesa. I quali come lupi arrabbiati, non pensano altro, per lo continuo che occidere, et sbrannare il nostro povero popolo fedele. AR, so molot bene, che ella e dono di DIO; ma se ella e dono di DIO; come e veramente: onde procede, che essa se insegna, in cotanti modi, concio sia cosa, che altri la intende, et vuole a un modo, et altri in altro modo. LO. E verissimo cio che voi dite, Signor mio carissimo; nondimeno, come io vi havero distinto onde proceda la diversita di questi modi; sono sicuro che voi restarete sodisfatto, et chiaro del vostro quesito. Per tanto dico che alcuni sono i quali hanno il dono di tal scienza di DIO, ma non l’uso di esso dono. Et questi sono coloro,