Wiktenauer logo.png

Page:La scherma illustrata (Giuseppe Morsicato Pallavicini) 1570.pdf/15

From Wiktenauer
Revision as of 02:27, 1 September 2025 by Michael Chidester (talk | contribs)
(diff) ← Older revision | Latest revision (diff) | Newer revision → (diff)
Jump to navigation Jump to search
This page needs to be proofread.

ALL’ILL: SIGNORE D. FRANCESCO STATELLA, ET CARUSO MARCHESE DI SPACCAFURNO SIGNOR DE' CASTELLI MONGIALINO, E MONTEGAFFURI, Barone della Callura, Signor della Secretia Vecchia della Citta di Tauromina,

E GRAN SINISCALCO PER SUA MAESTA CATTOLICA in questo Regno di Sicilia.

FURONO sempre le Armi, e le Lettere, il sostegno delle Republiche; onde i Prencipi adorni dell’une, e dell’altre: cosi nella guerra, come nella pace rettamente si governarono. Cosi si legge, che il Grande Alessandro non mai scompagnava dalle sue piume del letto, il volume de’gesti d’Achille, ed il forbito acciaio del suo tagliente ferro. Cesare portava sempre al suo canto due sergi, uno col libro de suoi Commentari, e l’altro con la Spada. L’Imperador Federico a tal fine alzo per sua impesa una Spada appoggiata ad un libro, col motto. (Hic regit, illa tuetur.) volendo accennare, che sia sostentato il governo de’Regni dalla dottrina de’libri, con la difesa dell’armi. Seppero ben additar tutto cio gli antichi nelle lor false deita, celebrando le prodezze di Marte nella guerra, e l’eloquenza di Mercurio nella pace. Quindi io havendo con molta fatica, con la guida de’migliori Scrittori, e con la scorta dell’esperienza compilato il presente libro dell’Arte, e Scienza della Scherma, ch’e tanto bisognevole in una ben composta Citta, quanto ogn’un sa; essendo essa indivisibile, anzi principale ornamento de’Cavalieri, e Gentil’huomini, di qual’altro degno personaggio insignir doveva la Dedicatione di questo libro, che con quel riguardevole di V.S. Ill. La quale nel piu bel fiore della sua gioventu, ha saputo piu arrichirsi con l’unione cosi pregiata della prerogativa dell’Armi, e delle Lettere; nelle quali riporta lode non ordinaria della spada, e dalla penna; e con l’una, e con l’altra sa rendersi glorioso nel Choro della Nobilta di Palermo. Anzi osservo io, che ella di questi due encomi si mostra a ragione seguace de suoi Nobilissimi Antenati, i quali si son resi cospicui cosi nell’armi, come nelle Lettere, uno de quali fu quel memorabile Auo di V.S. Ill, il Marchese Don Antonio, che qual prode Cavaliere non solo scaccio dalle sue riviere di Spaccafurno i Barbari, ma spesso ne riporto il trionfo, con la presa di molti schiavi; non lasciando anco la virtu delle Lettere, come liberal Mecenate di quelle. Gran lode dunque e stata de'suoi l’acurezza del brando, e della penna, giuntamente con lo splendore della chiarissima Nobilta della sua Prosapia Statella, la quale riconoscendo