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Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/167

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Como se e da fare se non se trova il rechiesto ad battaglia. Capitulo XXIIII.

Fui dimandato da uno solenne, & strenuo cavaliero; per uno gentil'homo fu mandato il guanto de battaglia a un'altro per offesa, & iusta querela; colui aloquale lo acceptare era in potere se privo dela veduta deli homini; donde lo araldo, o trombetta per la absentia del cavaliero non potea presentare il guagio, che devera fare lo araldo per potere seguire la sua commissione; primo veduti de molti libri, & habuta bona consultatione cosi determinai; che sel guanto e mandato in un campo dove il rechiesto se governa per lo capitaneo generale, over che sotto dominio de Principe, Re, o altro signore in cita o castello; se nel campo attendato quello che epso cerca da parte del provocante, & non se trova; debbe lo araldo ad duca delo exercito manifestare la stomesa, & dimandare licentia de inquidere il cavaliero nascoso, quale presso al suo paviglione, o ala guardia del capitaneo tal stomesa fara nota; & anchora ala piaza del campo, o dove tutti squadrieri armigeri convengono fare tale imbasciata manifesta; & se in cita essendo cortesano ala corte de signore, o al caqtello, o in ogni parte dove ragionevolmente potesse tal rechiesta intendere divulgare; pigliando in cio notari, & iudici; & sufficiente cautela dela diligentia, & rechiesta per epso operata, & faccialo intimare per edicto, & altre solennita; non respondendo questa saria la decisione del caso quale intenderiti nel sequente capitulo.