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Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/168
Dela medesima cautela. Capitolo XXV.
Pote ragionevolmente quello cavaliero che tale guagio de battaglia ha mandato, a quello gentil'homo con iusta querela, & causa ragionevole disfidato che occultando non responde, & fuge la battaglia non acceptando, & stando ascoso, & fora la faze de bon guerriero procedere secondo stilo de armigeri fora de ogni passione che operando tal nascondimento senza ragione, o causa perlaquale ragionevolmente se potesse defensare, o excusare per procuratore che il iudice admettesse la sua petitione. Potra il rechieditore procedere al depingere il rechiesto; revoltando anchora le sue arme vilipendio suo, & piu oltragiandolo. Essendo lo arbitrio del rechiesto elegere il iudice, arme, & campo, potra il rechieditore in contumacia sua elegere iudice, arme, & campo, bandizandolo per codardo, & homo senza honore, & convicto, & confesso del delicto quale era stato causa de battaglia per donargli fastidio, & recrescimento accio comparendo accepti battaglia. Quale cautela usata per il rechieditore sara causa tra cavalieri de fama farlo reputare codardo, & homo fora de honore; & de epso sara facto iudicio che non bastando defendere lo suo honore; non sara sufficiente defendere al bisogno il suo signore, ne anchora sua patria, o republica essendo la necessita. Questa sententia de lege civile Vegetio confirme essere da cavaliero inviolabelmente per lo honore la morte non stimare; anchora per salvare, & defensare la sua republica, &