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Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/170

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li successe la inhumana, & severa morte, & fo decapitato del patre per havere prevaricato il precepto consulare, & paterno; qual prohibeva nullo acceptare battaglia senza sua licentia, fo tito Manlio piu geloso de l'honore che dela vita, & piu veloce respose, & presto con periculo dela persona; che tacendo, & vivendo havesse alo suo honore mancato. Che felice morte che a Tito Manlio sei eterna vita; se dira da li spiriti gentili essere stata animosita al defendere e l'honore, & la morte non curare; questo e dicto per coloro che celandose non hanno causa de occultarse; ma sel rechiesto sentesse il rechieditore non essere degno de honore, & che fosse indegno, & da se reprovare; anchora che non volesse comparere portia respondere teco non voglio venire a battaglia se hai ragione veruna viene davanti al mio iudice; & io te respondero con devere, & potrallo dire con iustitia; reducendo alo proposito uno dicto de Frontino hystoriographo referente uno cavaliero Todesco provocare Mario Romano ad battaglia de corpo a corpo, alquale Mario respose direti alo germano cavaliero se lui e cupido de morire con uno passo de corda apiccandose se po satisfare schifando con ragione la battaglia; & questo conferma Plutarcho de Octaviano, quale da Marco Antonio provocato al duello; respose Antonio a te sono mille vie de morte non cercare questa. reducto adunque tali exempli ala decisione vera per fare fine dico essere arbitrio delo provocato acceptare la battaglia, o quella con colorate, & bone ragione schifare defendose como li predicti Augusto & Mario feceno non tacendo, & facendose fora