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giusta, et sicura, che si debe fare; la quale e la mia, da me usitata; che non perde tempo; et e senza pericolo alcuno; e tale scodere anando in quel tempo inanzi a ferire: cansando di vita, scodendo la spada piu inanzi, che sia mai possibile: non tanto sotto la spada contraria; quanto anchora sin sotto le ascelle delle braccia nimiche. Et si puo fare questa scossa sicura; se chi la fara, faralla con ragione; et col modo da me insegnato; se ben ella si facesse sotto a guarnitione, per guarnitione. L’altra scossa poi giusta, che si deve fare di taglio, essendo noi a meza spada; si fa a questo modo, si cansa di vita da quel lato, dove scodendo si vuole riportare la spada ; avertendo pero di non staccarsi via dalla spada nimica; se non tanto, quanto ne basti a scoder la spada; non si allargando piu di un filo di coltello; che tanto ne basta: accio che lo aversario non ci ferisca in quel tempo; averendo in un medesimo tempo, di cansar di vita; et di scodere. AR. Ditemi questo anchora, se noi siamo obligati a para le botte, a basso o no? Et con cual modo? LO. Il buono giocatore che sia fermato ben vota; et giusto; in una delle due guardie principali; ogni volta che esso non si lasciera battere, ne trovare la spada; et che vedra che la botta non gli possa giungere alla vita; con la votezza, et col canso di vita; potra lasciar di parar la botta; senza pericolo alcuno. ARL. Quanto i vostri savi ammaestramenti, et ricordi, pienide infinita cognitione, a me sono sempre accetti, et cari: come quelli, che mi vengono da persona, che io molto amo; et da cui mi sento molto amare: tanto maggiormente mi sforzero di porli in esecutione. Et ben che quello che io ho inteso hoggi nel vostro bellissimo ragionamiento, mi paia bastante a instuire, et fare un perfetto giocatore, di ogni sorte di arme; non dimeno io vorrei pur anchora in tendere, et con brevita sapere, cioche prima, che poi; et che successivamente per ordine; si debba insegnare per far l’huomo ben erudito, et intelligente, in questo maneggio di arme. LOV. Eccomi Signor mio humanissimo; apparecchiato a rispondere, alla vostra convenevole dimanda; et pronto a compiacervi in tutto quello, che per me si possa. Prima adunque se insegntra a colvi che vorra imparare questa scientia; a tener la spada in mano; con quei modi, che si fono detti di sopra. Dapoi a far i passi lunghi; a tirar dritti, et roversi, et stoccate semplici di tutto tempo; et a difendersi. Appresso si gli farano fare tutti i sudetti colpi sempre con inganni, et se gli mostrera a difenderli di tutto tempo; con li montanti, discendenti, et traversanti. Dopo questo, si gli faranno fare le medesime botte ingannabili di mezo tempo; et poscia tutti i predetti colpi, di contratempo. Quincisi gli insegnaranno le finte di punta; con travagliare il nimico sempre di punta: discorrendolo hora da un lato, et hora dall’altro. Oltra di cio si mostrara a trovar la spada nimica; levando via la offesa della punta; et poi a coltellare. Et con questo si gli mostrera a trovare la spada del nimico dal mezo inanzi; et a entrare di punta. Parimente a pligliar lo avantaggio dell’aversario;