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Achille Marozzo/Preface

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by Società d’Arme dell’Aquila

Marozzo Cover 1536.png
Opera nova de Achille Marozzo Bolognese, maestro generale de l'arte de l'armi.
Opera nova chiamata duello Overo fiore dell’armi de’ singulari abbattimenti offensivi et difensivi, composta per Achille Marozzo gladiatore Bolognese, ne la qual si tratta de i casi occorrenti ne l’arte militare, dicidendosi tutti i casi dubiosi per autoritade de juriconsulti, et trattasi de gli abbattimenti de tutte le armi che possono adoperare gli homini, da corpo a corpo, a piedi & a cavallo, con le figure che dimostrano con le armi in mano tutti gli effetti et guardie che possono fare, o con spada, o con pugnale accompagnata, o rotella, o targa, o brochiero largo o stretto, o imbraciatura, e così con spada da doi mani, o armi inastate de tutte le sorte, col pro & contra, & con diverse prese & strette de mezza spada, et molti documenti a chi volesse ad altri insegnare de combattere o de scrimere, con infinite prese de pugnale, come, leggendo in questo, apertamente potrai vedere, a parte a parte, con il segno del passeggiare et le lettere che denotano il tutto: & questo è fatto per dar lume a gli huomini generosi, che se dilettano nella virtù delle armi.

Con gratia et privilegio.

Proemio.

Havendo io già gran tempo dato principio a questa mia piccola operetta, poco ornata nel vero, ma, se io non m’inganno, utile molto per ciò che in quella ordinatamente ragiono, degli avisi & accorgimenti che nel trattare ogni maniera d’arme cagiono, le quali cose come che ad ogni secolo si trovino essere state lodevoli, assai pure al nostro per lo pessimo uso di quelle a conservation del suo honore adoperate, si può dir che sommamente bisognevoli si dimostrino; havendo dico io infin dalla mia prima giovinezza questa opera incominciata, io mi sono indugiato infino a questa mia ultima età a darle l’estremo compimento & a mandarla fuori a commune degli huomini notitia & utilità, acciocchè in quello mi potesse venire riposte non solamente le cose che in quest’arte mostrate mi furono dal nobilissimo operatore di quella, Maestro Guido Antonio de Luca Bolognese, della cui schola si può ben dire che sieno più guerrieri usciti che del Troiano Cavallo non si soleva dir che fecero, & tutte quelle che da qualunque altro in ogni guisa apparare havea, male da me trovate anchora & le quali la experientia, certissima prova delle cose, più volte verissime esser confermato m’havea, la quale experientia dico col numero di pochi anni non può venire & è intanto più a questo essercitio che ad alcun altro richiesto, in quanto egli è più di tutti gli altri pericoloso & in quanto con quello fra maggiori si diterminano le più gravi questioni.

Et quantunque in conducere suo fine la detta impresa per le sopradette cagioni mi sieno venute molte & molte fatiche durate, pure hora d’una deliberato mi trovo, perciocchè volendo io consecrarlo ad alcuna quasi terrena deità, sotto il cui favor possa sicuro, come dicono, da gli invidiosi morsi andar per le mani degli huomini & alle vegnenti età passare, a me non sarà di mistiero che io troppo m’affatich’in eleggere a qual de molti, ciò piuttosto far mi debbia, e par a molti di coloro che ciò hanno a fare soglia quasi per costume adivenire, perchè a quale altro potrei io meritevolmente mandarlo più che a Voi, Magnanimo & Magnifico S. Conte Guido, che non pur della chiarissima Rangona famiglia, producitrice di tanti famosi valent’huomini & dell’arme d’Italia, ma di quelle di tutt’Europa & di tutta la christiana Cavalleria, siete lo splendore dirittamente & la chiarezza, & del quale, o più valoroso Duce, o più savio Cavallier per molto tempo ch’io m’habbia non hanno gli occhi miei anchora veduto.
Di che soleva io prender certissimo argomento et che così dovesse avenirne portar fermissima speranza infin da quel tempo che sotto la dottrina del nominato M. Guido Antonio questa gentilissima arte imprendevate, i cui insegnamenti havendo Voi a grandissimo bisogno della vostra dignità essercitandogli con la Vostra gloria infin alle Stelle portati, se io di molto non erro non Vi doverà esser discaro se io parimente quell’honor che per me si può al maggior con la testimonianza di questo libretto gli rendo & procaccio, il quale io humilmente supplico che come per molte ragioni a Vostra cortesia drittamente vigente cortesemente li receviate & facendol leggere mostriate di non isdegnare che con la memoria del Vostro gratioso nome & delle gloriose Vostre lodi, che nella sua prima fronte porta, quasi appo le diverse genti benevolentia s’accati & a farsi legger con alcun lor giovamento gli inviti & tiri perciò che Voi siete veramente colui che dalle più varie persone siete più che alcun’altra amata & reverita & inanci a ciascun’altra udito volentieri oltre modo ricordare.
Vivete lieto & di Maestro Achille della presente opera facitore &, alle Vostre Cavalleresche virtù, di quella insieme, con animo donatore, ricordevole talhora.