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Page:Capitolo di M. Mercvrio Spetioli da Fermo (Mercurio Spezioli) 1577.pdf/10

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Dicendo questo è quel seruo sì fido
 Del caro amante mio qual già molt’anni
 L’hà seguitato per monte, et per lido.
Et s’io col mio figliuolo i primi vanni
 Non li tarpauo già saria salito
 Per l’opre sue vicino à gl’alti scanni.
Per le cui questo fatto tanto ardito
 Voluto hà contrastar con mio figliolo
 Per cinque lustri, e il sesto non finito.
Oprando l’arte di difesa solo
 In tempo tal, et si saria difeso
 Ancor di più, ond’io sdegnata il volo.
Feci drizzar à i dolci cigni, et teso
 Ch’io gl’hebbi de capelli vn laccio carco
 Mi ritirai, et viddi star sospeso
Cupido in man tenendo i Strali, e l’Arco
 Fingendo di ferirlo hor alto, hor baßo
 Hor dentro, hor fuor, ne mai trouaua il varco.
Perche costui s’era fermo con paßo
 Non longo, o largo, et solo intento staua
 Di non errar, et s’enpigliaua [s]passo.
Hor mentre il mio figliuol tondo il giraua
 Et questo sol girando vn de suoi piedi
 Diede nel laccio che nascosto staua.
E inuiluppato cadde, et io ti credi
 Li dissi di poter meco contendere
 Sai pur ch’io non son putto come vedi.