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Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/39

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no intervallo, che altramento niuno in quello potra havere ferma fiducia de pugnare più. Dice Cassiodoro che l'arte de l'arme si non se exercita, non se po havere quando è necessario. Cesario disse che l'armigeri che hanno postposita la militia, nelo repigliare de l'arme saranno cavalieri novitii. Dunque, nel tempo de pace non se deveria con ocio trapassare, anzi si debbe ne l'arme exercitarse cosi como in guerra se ritrovasse. Cassiodoro in un'altra epistola dice chel cavaliero debbe l'animo sublevare, & allevarse ne l'arte dela militia, in modo che si non sera exercitato in quelle havera malafiducia nel bisogno exercitarse. La lege imperiale ordina chel tribuno preposto ala militia debia fare exercitare li cavalieri ne l'arme quando in ocio se ritrovano, perché la humana natura logo tempo in quiete nutredonsi, muta la sua virilità acquistata per disciplina. Vegetio un'altra volta dice, la militia conservarse per spesso exercitarla, & più giovare l'uso dela battaglia che la valida fortezza; che cessando lo exercitio de l'arme non serà differentia da uno armigero a un effeminato; & San Hieronymo ad una epistola dice, chel corpo assuefacto a delicate veste, male agevelmente comporta el peso dela corazza. Per questo se debbe abstenere dal prelio quello che non è disciplinato & istructo nel exercitio d'arme, dalequale debbe havere domati li membri; che chi ha l'osse molle coperte de delicata carne pugnando con cavaliero veterano sarà facilmente superato, debbe essere tanto exercitato el cavaliero sotto l'arme che cosi armato com disarmato se monstri aiutante. Tullio dice chel cavaliero che ne l'arme non è exercitato