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Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/56

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date ali imperatori per la divina dispositione; & e sententia de Propertio che la justitia da gran victoria ad tutte le battaglie; ma le scripture de Longobardo dicono, che nel duello siamo incerti delo divino judicio; & dice la lege canonica, & civile; che quelli liquali pugnano in simile battaglie tentano Dio; & dice Seneca ne l'ultima Tragedia; che la fortuna dela battaglia e sempre dubiosa; & per questo non se debbe essere provocatore; ma piu presto da altri essere provocato; & non senza grande justitia respondere nelo pugnare; si como piu distinctamente appresso diremo.

Quando uno deli Cavalieri disfidati nelo giorno non comparessse, & fama fosse dela sua morte como se procedera. Capitolo XIII.

Intravenendo un caso che doi Cavalieri se fosseno disfidati per guagio de battaglia de combattere a tutta oltranza, destinando la giornata; & accadendo che uno de loro secondo li pacti armato a cavallo comparesse, disposto con volunta de seguire la battaglia nela destinata giornata; & l'altro non apparesse nelo promesso tempo, con fama de essere de questa vita trapassato; perlaquale morte, quello loquale fosse comparso absentia del morto cercasse per justitia che sententia in suo favore se donasse; volendo del inimico morto cosi como lo havesse superato la victoria reportarne; allegando che per timore de non combattere contra la sua possanza, in morte essere in-