atto, & sotto la difesa, o guardia, che è potenza: Ettogliendo il piu perfetto atto, & la piu perfetta potenza, ha in quelli rinchiuso ogni altro inferior atto, & ogni altra inferior potenza. CON. M'havrebbe hoggi Ro domonte ferito mille volte con quella punta, pur che havesse egli voluto, ne gli havrci potuto far riparo al cuno, &purho imparato qualche cosa da molti valent'huomini, & Maestri, & sonomi anco essercitato tal volta. BOC. Forse che le foste alle mani da dovero, Rodomonte havrebbe il peggio, se la forte volesse. Ho veduto io valentissimi huomini, & essercitati far ' molte volte peggio di altri,non essercitati nelle batta glie: anzi par che la forte voglia che pur quelli faccia Perche
no peggio de gli altri. Come vi potrei chiarire per mol
Spello chi ti essempi antichi & moderni.
CON. Questo non
piu fa del credo io. ROD. Dice il vero il Dottore, mi penso lo scher- che questo avvenga per l'una delle due cause; l'una è mosa peg che l'huomo dotto in quest'arte, manca di cuore, o di gio nel temperamento nella colera: l'altra è, che spesse volte questiona l'huomo per troppo cuore, & arte, che si fente havere re. si appiglia al torto, onde poi resta superato, & vinto. Potrebbesi forse anco dire, che la fortuna sia di questo cagione: la quale come nimica della virtù, non può sopportare, che un virtuoso s' inalzi có altro aiuto che co'l suo, temendo che la gente non abandoni lei per ricorrere alla virtù. Non vedete voi (Conte) che se i virtuosi s'alzassero, si crederebbe che fossero inalzati perlaloro virtù, & non per beneficio di essa fortuna, La forte tal che ogni huomo si darebbe alle virtù, abandonan il piu del do assatto la fortuna. Et perciò si vede che essa il più le volte delle volte aiuta gl'ignoranti. BO C. Questa è belliss aiuta gli fima ragione. Starò dunque senza imparare questa vo ignorati. stra virtù d'arme,ponendomi nelle mani della fortu
