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Page:Opera Nova (Achille Marozzo) 1536.pdf/23
so homo e viril combattitore è puoco di gloria, anzi è vergogna grande con un infimo & ignavo combattendo repugnare, e lo chiamato attaccare non se puote; ma se poltrone lo chiamasse, o se con altra ingiuriosa parola fuora di proposito l’offendesse, sopra quella lo chiamato, overo lo rechiesto, si potrbbe volgere e combattere. E così lo chiamante, overo requisitore, la iustitia sua in torto mutarebbe. E però discretamente parli, e così la sua ragione magnanimamente e con reputatione haverà con laude e bona fama a sustentare, e per saggio e da bene serà tenuto e reputato. Oltra di questo ogni lettore sia advertito come, ne la presente opera o volume, con Sebastiano, a me carissimo figliolino, continuamente io parlo, al quale tutta questa arte mia & ogni altra maniera o sorte di gioco de armi, da me imparate e novamente per la maggior parte composte e fatto, ho nella memoria e prattica impresso e quotidianamente imprimo. E però a gloria dello omnipotente et clementissimo Iddio e del beato advocato nostro Santo Georgio alla diuturna opera nostra principio daremo, non deprimendo in parte alcuna l’honor d’ogni altro eccellente Maestro di questa arte bellicosa, ma quello in ogni loco e modo salvando, alli beneplaciti delli quali me offro e fraternalmente raccomando.