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Proemio.

Havendo io già gran tempo dato principio a questa mia piccola operetta, poco ornata nel vero, ma, se io non m’inganno, utile molto per ciò che in quella ordinatamente ragiono, degli avisi & accorgimenti che nel trattare ogni maniera d’arme cagiono, le quali cose come che ad ogni secolo si trovino essere state lodevoli, assai pure al nostro per lo pessimo uso di quelle a conservation del suo honore adoperate, si può dir che sommamente bisognevoli si dimostrino; havendo dico io infin dalla mia prima giovinezza questa opera incominciata, io mi sono indugiato infino a questa mia ultima età a darle l’estremo compimento & a mandarla fuori a commune degli huomini notitia & utilità, acciocchè in quello mi potesse venire riposte non solamente le cose che in quest’arte mostrate mi furono dal nobilissimo operatore di quella, Maestro Guido Antonio de Luca Bolognese, della cui schola si può ben dire che sieno più guerrieri usciti che del Troiano Cavallo non si soleva dir che fecero, & tutte quelle che da qualunque altro in ogni guisa apparare havea, male da me trovate anchora & le quali la experientia, certissima prova delle cose, più volte verissime esser confermato m’havea, la quale experientia dico col numero di pochi anni non può venire & è intanto più a questo essercitio che ad alcun altro richiesto, in quanto egli è più di tutti gli altri pericoloso & in quanto con quello fra maggiori si diterminano le più gravi questioni.

Et quantunque in conducere suo fine la detta impresa per le sopradette cagioni mi sieno venute molte & molte fatiche durate, pure hora d’una deliberato mi trovo, perciocchè volendo io consecrarlo ad alcuna quasi terrena deità, sotto il cui favor possa sicuro, come dicono, da gli invidiosi morsi andar per le mani degli huomini & alle vegnenti età passare, a me non sarà di mistiero che io troppo