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Page:Regole di molti cavagliereschi essercitii (Federico Ghisliero) 1587.pdf/107

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HORA C’HABBIAMO DESCRITTO i theoremi di quest’arte, ci resta il dimostrare la prattica: ma avanti, che la descriviamo, poiche questa poca digressione, ch’io sono per fare, si confà tanto à proposito nostro, anchorche ciò sia il volere entrare in altra materia: et poiche ella apporterà molto piacere à chi farà della professione, et di più servirà à maggior intelligenza, hò risoluto di trattare brevemente in generale dell’offese, et difese delle fortezze, & de quelle solo, che faranno à questo proposito: & tutto questo poi applicare alla nostra particular facoltà, affine d’imparare à difende re il corpo nostro, & offendere quello del nemico.

POiche, le fortezze, le quali erano fondate ne’siti forti naturalmente; con la esperientia sono riuscite deboli, l’huomo s’è ingegnato con l’arte eleggendo il piano di constituire una fortezza, laquale fosse meno sottoposta à i diffetti, che per il nuovo modo d’offédere sono stati fatti palesi: & questo có vario ordine di Bellouardi; cauaglierei, piatteforme, finchi, cortine, spalle, parapetti, terrapieni, case matte, contramine, fossa, & spalto; & di tant’altre parti, & membra, quante si vede ne’libri del Teti, Tartaglia, &