Wiktenauer logo.png

Page:Regole di molti cavagliereschi essercitii (Federico Ghisliero) 1587.pdf/109

From Wiktenauer
Jump to navigation Jump to search
This page contains changes which are not marked for translation.

This page needs to be proofread.

Et si come un Bellouardo, quando è privo delle sue offese, non può soccorrere, & difendere l’altro; ne può medesimamente difendere la cortina: cosi ogni volta che una delle mani, che sono quasi Bellouardi della cortina dell’huomo, farà in maniera impedita, che non possa essequire la sua offesa, l’altra resterà sottoposta al nemico; al qual diffetto rimediaremo, se le terremo libere (come s’è detto,) & pronte all’officio loro.

Il non permettere al nemico, che s’avicini alla fossa, è tenuto da tutti i valenti foldati la miglior difesa, che si faccia: perche perduta la fossa, la fortezza si dice esser mexo guadagnata: & perciò è parer de’valent’huomini, che si debba mettere ogni sforzo in difendere la strada coperta; la quale, quando sia ben fatta, facilmente si difenderà, & dalle mura con l’archibuseria; & col mantenere in essa buona soldaria; la quale à tempo, & luoco faccia delle fortite adosso al nemico.

Da quest’utile di mantenersi il nemico Iontano, doviamo di continuo oprare in modo, che’l nostro contrario non s’accosti mai à mettere il piede sopra la circonferenza del secódo circolo; ilquale formiamo in stato (come habbiamo di sopra detto) che l’orlo del fosso della nostra fortezza, tirádo buo ne imbroccate aventate dalle mura: cioè; dalla postura, senza aprire il compasso; & con sortite, apré-