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Page:Regole di molti cavagliereschi essercitii (Federico Ghisliero) 1587.pdf/160

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Nel secondo s’haurà da considerare, che il corpo sferico ombroso sia della medesima grandezza, ch’è il luminoso: & all’hora ombroso manderà sempre l’ombra di ugual larghezza al suo diamentro: estendasi quanto si voglia in lungo l’ombra: come potiamo manifestamente vedere nella figura, che segue.

Ultimamente nel terzo modo si può considerare, che il corpo sferico ombroso sia minore del luminoso: & che cosi l’ombroso sia per causare, & mandare un’ombra, la quale, quanto più s’estenderà in lungo, tanto più si anderà restringendo fino à tanto, che ultimamente ella finisca in acutezza, & termini in un punto, dal qual risulti una figura piramidale: la punta estrema della quale si chiama Cono. Questa esperienza ci mostra la seguente figura.

Di tutti questi modi il primo è quello, del quale noi si seruiremo col Brocchiero: perche essendo egli cor-