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Page:Regole di molti cavagliereschi essercitii (Federico Ghisliero) 1587.pdf/187

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questo fine conceduta loro dalla natura) di quì nasce, che il Cavallo percosso in qualche parte del corpo, cede da quell’istessa banda per allontanarsi dall’offesa: & se neme sarà offesa ne’fiáchi da gli sproni, quando nondimeno egli sarà percosso in un’altra parte del corpo, che de’fianchi sia più nobile, con maggior offesa di quella, che fanno gli sproni, cederà da quella parte, nella quale riceverà maggior offesa.

Il nemico dunque poso à cavallo cercherà di urtare il contrario, mettendo il cavallo in fuga: overo cercherà di levare al medesimo la mano diritta, per poterlo ferire con la sua spada. Ma colui, che combatterà à piedi, chercherà di fuggir quella parte, col & dalla sua propria diritta, affine d’allontanarsi dalla ferita nemica, & approssimarsi al contrario: come dimostra questa figura.