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Page:Regole di molti cavagliereschi essercitii (Federico Ghisliero) 1587.pdf/197

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comportabile; il terzo fà bellissimo atto, quando si possa fare; ma è difficile. Il quarto, ch’è il migliore di tutti, si fà con l’abbassare à poco à poco la lancia, raccolto, ch’ella s’haurà in modo, che finisca la declinatione nella ferita.

La quinta circonstantia, che è la ferita, se vorremo accertare il punto, subito in partirsi, se vorremo accertare il punto, subito in partirsi, metteremo la lancia traversata in modo, che il suo estremo sia al diritto del punto, il quale si dourà ferire: & che la nostra visuale, passando per difuori della lancia, scuopora il punto, overo l’Anello.

La sesta circonstanza, laqual è il recuperare la lancia, in due modi si fà. Nel primo ella s’alza in alto, & si rimette sopra la coscia. Nel secondo si getta il calce della lancia di dietro alla destra coscia, facendo che la punta d’essa guardi pure in dietro, e poi, quádo è fermato il cavallo, si rimette sopra la coscia. Et io distinguerei questi due modk; che correndo all’Anello, fatta che fosse la ferita, si dovesse alzare il pugno in alto; & parato il cavallo, rimetterla nella coscia: perche la lancia integra si deve tenere in atto di ferire: ma se si rompessero le lancie, io loderei, chje il tronco d’esse si mettesse di dietro alla coscia direitta.

Et tirata una linea retta, la quale venga dall’Anello, con la linea della carriera, douranno formarsi due linee parallele: & la linea della lancia nell’Anello