Wiktenauer logo.png

Page:Regole di molti cavagliereschi essercitii (Federico Ghisliero) 1587.pdf/51

From Wiktenauer
Jump to navigation Jump to search
This page contains changes which are not marked for translation.

This page needs to be proofread.

La linea è una quantità, con lunghezza, senza larghezza, & senza grossezza, overo profundezza; & perconsequenza solo si può diuidere per il lungo, essendo per ogn’altroverso impartibile.

Et i due termini, overo estremità della linea sono due punti: com si vede in quest’essempio. ――――――

Tre sono le linee; cioè; retta, obliqua, & mista.

Linea retta è quella, che da un punto all’alro è distesa, con quella più breuità, che si possa: & è la seguente. ――――――――――――

La linea curva, overo torta è quella, che da un punto all’altro è tortamente tirata: com’è questa:

Sarà puoi la linea mista, quando di queste due farà composta.

Hora al proposito nostro, la linea retta è quella, che nasce dal sinisstro piedo col corpo in profilo, & col braccio disteso; & quando l’estremo della spada è al diritto della spalla manca: & sarà anchora la spada in lenea retta, ogni volta che sarà in presentia, & che si trouerà in stato di ferire rettamente.

In linea obliqua si trouerà la spada, quando ella sarà obliqua al corpo contrario: cioè; quando si vedrà il corpo della spada, & non la punta.

Le linee parallele, ò equidustanti sono quelle, le quali non più da una parte, che dall’altra s’acostano insieme, se ben noi se le potessimo imaginare stendersi in infinito.