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Page:Regole di molti cavagliereschi essercitii (Federico Ghisliero) 1587.pdf/81

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rata, ò con la ferita, passino essi in quel tempo parare, & poi ferire.

Overo, quando hanno truovato la spada in presentia, quella hanno sconcertata, ò battendola nel suo debole col diritto filo all’ingiu, ò col faso filo di sotto in sù: accioche essi potessero in quel tempo ferire: nel qual modo procedendosi le parate, & ferite si riducono all’infinito: come si può vedere ne’libri che di ciò hanno trattato.

Quelli, i quali danno un luoco discoperto, ciò fanno per dare occasione al nemico di ferire: accioche possino parare, & ferire: ma a questi le finte nociono grandemente: & oltre di questo il medesimo modo si riduce all’infinito.

MA noi, per non incorrere in queste sorti d’offese, & di difese, non ci cureremo ne di mettere la nmostra spada in linea retta; ne, essendovi quella del nemico, cercaremo di quadagnarla co’detti termini: anzi secondo la debita ragione operaremo. Et perche la vera sciuentia consiste in conoscere le cause delle cose; le quali conosciute, & rimosse, che sono, si rimuove anchora l’effetto, consideraremo la causa di tal linea; la qual è il punto della spalla nemica, & il punto del no-