to che uiene approssimandosi al nimico tanto dee uenire agiustando l’ armi di maniera tale, che ariuando al destinato segno non habbiano le dette armi da fare altro effetto, che perciò operando in tale forma si potrà anco andare à fermarsi nella misura larga, purche nel fermarsi non faccia caduta ne col corpo, ne col piede, perche se bene che fosse lontano, & credesse non potere essere dal suo nimico ariuato, potria nondimeno fare tal tempo, che il detto nimico pigliaria qualche uantaggio, & in medesimo tempo seli auicinarebbe, che uolendo poi liberarse ne correria pericolo di restare ferito, & se bene non fosse così subbito ferito restando non dimeno in quello suantaggio potrebbe ad’ ogni suo minimo moto restare ferito, si che il sapere andare contra il nimico è senza dubbio il primo auertimenro, & di maggiore consideratione, perche il più delle uolte la uittoria consiste nel primo uantaggio. 71.
MA LA FERITA DI QVARTA CONTRA LA PRIMA GUARDIA, che qui si uedra è nata perche collui, che hà ferito si trouaua in terza dalla parte di fuore con la spada angolata alo insù affine di tenersi coperto dalla nimica, che non potesse in quella parte ferire, & perche haueua il pugnale alto, acciòche se il nimico hauesse cauato di dentro esso hauesse parato con detto pugnale, spingiendo la nimica à basso uerso la sinistra parte, & perche quello, che è ferito uedendo l’ auerssario così coperto hà uoluto portare il pugnale alla nimica per batterla, nelquale punto medesimo il ferittore abbassando la punta sotto la linea del braccio sinistro nimico & stendendo il piede, & il braccio con uoltare la linea in quarta hà ferito in quello scoperto fatto dal pugnale dell’ istesso ferito