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Page:Scienza d’Arme (Salvator Fabris) 1606.pdf/248

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trouarlo di dentro, potuto uolgere in seconda quella mano, che staua così in terza, in modo che la nimica non l’ haurebbe trouata, potendo andare à ferire, doue più hauesse ueduta l’ opurtunità, mà senza fermarsi, perche nel fermarsi si perde il uantaggio. 174.

MA DA QVELLA TERZA, CHE HAVEA MESSA LA PVNTA della spada nella prima quarta parte del nimico, laquale era ancor lei in terza, & andaua girando la punta, è diriuata la ferita che seguirà oltre, perché uedendosi quello, che poi è restato ferito uenire la punta auersa tanto inanzi, hà uoluto occupargliela col pugnale, mà il ferittore ilquale era già tanto penetrato con la punta, & col finimento tanto più alto col solo uolgere della mano, & dirizare la punta uerso il petto nimico lasciando essa mano nella medesima altezza, doue che era, hà ferito nè lo stesso tempo che il nimico credeua trouare la spada à lui, & si è trouato à fare tale effetto tanto lontano dal pugnale di esso nimico, che era impossibile di tornare à parare, ilquale nimico, se non hauesse anco portato il pugnale in quella parte, sarebbe con tutto ciò restato ferito di quarta come si mostrara ne la postseguente figura. 175.