Wiktenauer logo.png

Difference between revisions of "Page:Scienza d’Arme (Salvator Fabris) 1606.pdf/31"

From Wiktenauer
Jump to navigation Jump to search
m (Michael Chidester moved page Page:Lo Schermo, overo Scienza d’Arme (Salvator Fabris) 1606.pdf/31 to Page:Scienza d’Arme (Salvator Fabris) 1606.pdf/31: Text replacement - "Lo Schermo, overo Scienza d’Arme (Salvator Fabris)" to "Scienza d’Arme (Salvator Fabris)")
Page body (to be transcluded):Page body (to be transcluded):
Line 1: Line 1:
che si possa, operare agilmente in tutti li casi, & quella fatica, che si spenderà, essercittandosi, in così fare sarà sempre minore del benefficio, che se ne cauarà, trattandosi del diffensarsi la uita, & l’honore in un punto medesimo, & quello che saprà con più cautella, sicurezza condursi contra il nimico sarà degno di maggiore lode, & maggiore honore conseguirà, & è chiaro, che da un piccio lo uantaggio taluolta depende una uittoria grande.
+
<section begin="1"/>che si possa, operare agilmente in tutti li casi, & quella fatica, che si spenderà, essercittandosi, in così fare sarà sempre minore del benefficio, che se ne cauarà, trattandosi del diffensarsi la uita, & l’honore in un punto medesimo, & quello che saprà con più cautella, sicurezza condursi contra il nimico sarà degno di maggiore lode, & maggiore honore conseguirà, & è chiaro, che da un piccio lo uantaggio taluolta depende una uittoria grande.<section end="1"/>
  
'''AVERTIMENTI PER SAPERSI GOVERNARE,''' ''Contra li grandi, piccioli, debili & forti & come contra colerici, & flemmatici. Cap. 16.''
+
<section begin="2"/>'''AVERTIMENTI PER SAPERSI GOVERNARE,''' ''Contra li grandi, piccioli, debili & forti & come contra colerici, & flemmatici. Cap. 16.''
  
'''D'''OUENDO ANDARE L’ HUOMO CONTRA IL SUO nimico deue sottilmente considerare non solo la natura di esso mà anco la forza, & grandezza, perche è necessario operare differentemente secondo le qualità particolari di quello, con chi si hà da contendere, & pero noine raggionaremo alquanto, & auertiremo li modi migliori da tenersi. Vn grande dunque, che habbia da fare con un picciolo dee conoscere il suo uantaggio perche essendo più grande ariua più di lontano sì per la grandezza come per il pendicolare del corpo, ilquale piegato si porta tanto inanzi, che si ariua al nimico, & il nimico non può ariuare, che per questa raggione pare, che deua attendere più alla offesa, che alla diffesa, si che non hà necessità di aquistare la nimica, ancorche sia buono, mà solamente li basta tenere la sua libera per ferire quando, che il detto nimico si auicina, & prima che l’ proprio corpo entri nel pericolo, & in questo modo dee procurare di tenere lo stesso nimico lontano, acciò non possi hauere mai la sua misura, perche hà da cognoscere il detto grande, che essendo gionto lui prima nella misura, & uolendo il picciolo stringersi più inanzi per aquistar la sua quelo essere tempo per esso grande di ferirlo, ouero metterlo in disordine con mostrale di hauere preso quel tempo in che si è mosso, & ferirlo poi inquello scoperto, che haurà fatto in andando all’ obbidienza, & con rompere anco subbido di misura, che all’ hora si trouarà tanto lontano, che il deto picciolo non potrà ariuare, ouero non potendo fare alcuna di queste cose è bene lo andarsi trattennendo con rompere di misura tanto, quando che l’ altro si approssima per non lasciarlo peruenire al disegno suo, & questo farassi sino che si troui la comodà di ferire, ò di metterlo in obbidienza; tutte l’ operationi deuono essere senza passare solamente portare fuori il corpo quando il nimico passasse, & anco rompere di misura, acciò che non passi mà sia trattenuto, & incontrato dalla punta, che in questo modo esso picciolo cõuerà usare noua maniera, & nõ hauere intentione di ferire mà di diffesa atteso, che non può ferire il nimico, che il suo corpo nõ sia entrato prima nel pericolo & percio li è più utile, & più necessario attẽdere ad’ aquistare, & occupare la spada che noi ferisca nel tẽpo, che egli si auicina per aquistare la misura, doue essendo gionto & trouato il tẽpo di potere ferire li sarà meglio anco passare all’ hora, perche haurà tanta penetrato la punta nimica che difficilmente potrà più uscire in tempo senza restare ferito, quando che l’ grande però non si trouasse con la spada tanto fuori di presenza, ouero tanto ritirata, che con oscesse euidentemente di hauere tempo da saluarsi indietro, & tornare nella diffesa, perche in un solo moto non haurebbe potuto tornare tanto indietro, che la spada del’ grande per la longhezza sua non lo hauesse ariuato; Mà dall’ altro lato è ancor uero, che se bene il grande hà il uantaggio della linea anco che di grande importanza, non
+
'''D'''OUENDO ANDARE L’ HUOMO CONTRA IL SUO nimico deue sottilmente considerare non solo la natura di esso mà anco la forza, & grandezza, perche è necessario operare differentemente secondo le qualità particolari di quello, con chi si hà da contendere, & pero noine raggionaremo alquanto, & auertiremo li modi migliori da tenersi. Vn grande dunque, che habbia da fare con un picciolo dee conoscere il suo uantaggio perche essendo più grande ariua più di lontano sì per la grandezza come per il pendicolare del corpo, ilquale piegato si porta tanto inanzi, che si ariua al nimico, & il nimico non può ariuare, che per questa raggione pare, che deua attendere più alla offesa, che alla diffesa, si che non hà necessità di aquistare la nimica, ancorche sia buono, mà solamente li basta tenere la sua libera per ferire quando, che il detto nimico si auicina, & prima che l’ proprio corpo entri nel pericolo, & in questo modo dee procurare di tenere lo stesso nimico lontano, acciò non possi hauere mai la sua misura, perche hà da cognoscere il detto grande, che essendo gionto lui prima nella misura, & uolendo il picciolo stringersi più inanzi per aquistar la sua quelo essere tempo per esso grande di ferirlo, ouero metterlo in disordine con mostrale di hauere preso quel tempo in che si è mosso, & ferirlo poi inquello scoperto, che haurà fatto in andando all’ obbidienza, & con rompere anco subbido di misura, che all’ hora si trouarà tanto lontano, che il deto picciolo non potrà ariuare, ouero non potendo fare alcuna di queste cose è bene lo andarsi trattennendo con rompere di misura tanto, quando che l’ altro si approssima per non lasciarlo peruenire al disegno suo, & questo farassi sino che si troui la comodà di ferire, ò di metterlo in obbidienza; tutte l’ operationi deuono essere senza passare solamente portare fuori il corpo quando il nimico passasse, & anco rompere di misura, acciò che non passi mà sia trattenuto, & incontrato dalla punta, che in questo modo esso picciolo cõuerà usare noua maniera, & nõ hauere intentione di ferire mà di diffesa atteso, che non può ferire il nimico, che il suo corpo nõ sia entrato prima nel pericolo & percio li è più utile, & più necessario attẽdere ad’ aquistare, & occupare la spada che noi ferisca nel tẽpo, che egli si auicina per aquistare la misura, doue essendo gionto & trouato il tẽpo di potere ferire li sarà meglio anco passare all’ hora, perche haurà tanta penetrato la punta nimica che difficilmente potrà più uscire in tempo senza restare ferito, quando che l’ grande però non si trouasse con la spada tanto fuori di presenza, ouero tanto ritirata, che con oscesse euidentemente di hauere tempo da saluarsi indietro, & tornare nella diffesa, perche in un solo moto non haurebbe potuto tornare tanto indietro, che la spada del’ grande per la longhezza sua non lo hauesse ariuato; Mà dall’ altro lato è ancor uero, che se bene il grande hà il uantaggio della linea anco che di grande importanza, non<section end="2"/>
 
 
dime-
 

Revision as of 20:05, 12 August 2020

This page needs to be proofread.

che si possa, operare agilmente in tutti li casi, & quella fatica, che si spenderà, essercittandosi, in così fare sarà sempre minore del benefficio, che se ne cauarà, trattandosi del diffensarsi la uita, & l’honore in un punto medesimo, & quello che saprà con più cautella, sicurezza condursi contra il nimico sarà degno di maggiore lode, & maggiore honore conseguirà, & è chiaro, che da un piccio lo uantaggio taluolta depende una uittoria grande.

AVERTIMENTI PER SAPERSI GOVERNARE, Contra li grandi, piccioli, debili & forti & come contra colerici, & flemmatici. Cap. 16.

DOUENDO ANDARE L’ HUOMO CONTRA IL SUO nimico deue sottilmente considerare non solo la natura di esso mà anco la forza, & grandezza, perche è necessario operare differentemente secondo le qualità particolari di quello, con chi si hà da contendere, & pero noine raggionaremo alquanto, & auertiremo li modi migliori da tenersi. Vn grande dunque, che habbia da fare con un picciolo dee conoscere il suo uantaggio perche essendo più grande ariua più di lontano sì per la grandezza come per il pendicolare del corpo, ilquale piegato si porta tanto inanzi, che si ariua al nimico, & il nimico non può ariuare, che per questa raggione pare, che deua attendere più alla offesa, che alla diffesa, si che non hà necessità di aquistare la nimica, ancorche sia buono, mà solamente li basta tenere la sua libera per ferire quando, che il detto nimico si auicina, & prima che l’ proprio corpo entri nel pericolo, & in questo modo dee procurare di tenere lo stesso nimico lontano, acciò non possi hauere mai la sua misura, perche hà da cognoscere il detto grande, che essendo gionto lui prima nella misura, & uolendo il picciolo stringersi più inanzi per aquistar la sua quelo essere tempo per esso grande di ferirlo, ouero metterlo in disordine con mostrale di hauere preso quel tempo in che si è mosso, & ferirlo poi inquello scoperto, che haurà fatto in andando all’ obbidienza, & con rompere anco subbido di misura, che all’ hora si trouarà tanto lontano, che il deto picciolo non potrà ariuare, ouero non potendo fare alcuna di queste cose è bene lo andarsi trattennendo con rompere di misura tanto, quando che l’ altro si approssima per non lasciarlo peruenire al disegno suo, & questo farassi sino che si troui la comodà di ferire, ò di metterlo in obbidienza; tutte l’ operationi deuono essere senza passare solamente portare fuori il corpo quando il nimico passasse, & anco rompere di misura, acciò che non passi mà sia trattenuto, & incontrato dalla punta, che in questo modo esso picciolo cõuerà usare noua maniera, & nõ hauere intentione di ferire mà di diffesa atteso, che non può ferire il nimico, che il suo corpo nõ sia entrato prima nel pericolo & percio li è più utile, & più necessario attẽdere ad’ aquistare, & occupare la spada che noi ferisca nel tẽpo, che egli si auicina per aquistare la misura, doue essendo gionto & trouato il tẽpo di potere ferire li sarà meglio anco passare all’ hora, perche haurà tanta penetrato la punta nimica che difficilmente potrà più uscire in tempo senza restare ferito, quando che l’ grande però non si trouasse con la spada tanto fuori di presenza, ouero tanto ritirata, che con oscesse euidentemente di hauere tempo da saluarsi indietro, & tornare nella diffesa, perche in un solo moto non haurebbe potuto tornare tanto indietro, che la spada del’ grande per la longhezza sua non lo hauesse ariuato; Mà dall’ altro lato è ancor uero, che se bene il grande hà il uantaggio della linea anco che di grande importanza, non