LA QVARTA, CHE QVI SI VEDRA HAVERE FERITO VNA terza, è successa perche ambidui erano in terza netta misura larga, & collui, che hà ferito si è mosso con la spada, & andato per aquistare la nimica dalla parte interiore, & l’altro cognoscendo il disegno dell’ auerssario, & uedendolo scoperto disotto dalla mano della spada hà abbassato la punta, perferirlo di detta terza in quella parte, mà quest’ altro, che non hauea mossa se non la punta uedendolo uenire disotto per ferire restando di andare alla spada, hà dirizata essa, punta al corpo uoltando la mano in quarta, & portando il finimento al debile nimico hà parato, & ferito in medesimo tempo, & ciò e riuscito per ignoranza di quello, che si è mosso, ilquale non hà cognosciuto il moto del nimico essere tanto picciolo, che non seli poteua giongere prima, che non fosse finito il tempo, & perciò non douea andare, mà era ben fatto lo abbassare nel modo istesso la punta non approssimandosi, ne mouendosi còi piedi, che se il nimico fosse uenuto con questa ferita egli haurebbe hauuto gran comodità di diffendersi, & offendere in diuersi modi. 23.
You are not currently logged in. Are you accessing the unsecure (http) portal? Click here to switch to the secure portal. |
Page:Scienza d’Arme (Salvator Fabris) 1606.pdf/58
Revision as of 18:04, 26 July 2020 by Michael Chidester (talk | contribs) (→Not proofread: Created page with "'''L'''A QVARTA, CHE QVI SI VEDRA HAVERE FERITO VNA terza, è successa perche ambidui erano in terza netta misura larga, & collui, che hà ferito si è mosso con la spada, & a...")
This page needs to be proofread.