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ALL' INVITTISSimo Imperatore de Romani MASSIMILIANO Sempre Augosto.

NON ha molt'anni che un mio fratello, ilquale haveva lungamente militato sotto l'insegna Imperiale, et era sempre stato humilißimo servidore alla felice memoria di CARLO .Ⅴ. ritornatosi alla Patria si pose a comporre un trattato di Schermo, et fornitolo venne a morte pregando che non si publicasse questo suo componimento fin che non fusse paßato l'anno quintodecimo, et che io allhora fanciullo dovessi dopo quel tempo offerirlo a Vostra Serenissima Maestà allhora Re di Boemia; laqual prescrittione di tempo crederò io, ch'egli faceße per l'infinito valore che in Vostra Serenissima Cesarea Maestà risplendeva, per lo quale ben poteva eßere presago, ch'ella sarebbe pervenuta à tanta altezza, che poco