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Page:Gran Simulacro dell'Arte e dell'Uso della Scherma (Ridolfo Capo Ferro da Cagli) 1610.pdf/13

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tù dell’A. V. in numero, ed in qualità così grandi che ella può venir direttamente chiamata imitator diligente della perfettione di DIO. Non si maravigli dunque l’A. V. se io bramo d’introdur nella sua Serenissima Casa, e d’appoggiare alla protetion del Serenissimo PRINCIPE suo Figliolo quaesto mio libro, ma considerando qual sia la forza dell’affetto paterno, mi scusi dell’ardimento mio. Io, certamente considerata la singolar benignità molto propria di V. A. e del suo Serenissimo Sangue, non posso non fermamente sperare che l’AA. VV. senza riguardar la bassezza del suggetto, il favoriranno compiutamente del potentissimo favor loro. Ma dove pur non fusse convenevole all’Altezza loro ricevere a tanta gratia, cotanta bassezza, consentino almeno (di che humilmente le suplico) che starsene possa nella publica sala del lor Regio Palazzo, e ne gli altri publici luoghi del loro ampio Dominio, chè molta gloria etiamdio sarà il poter solamente haver luogo fra quegli, che si sono humilmente dedicati a servire, e riverire le VV. SS. AA. alle quali prego dal Signore Iddio intera, e perpetua felicità.

Di Siena, il dì 8. Aprile. 1610. Di V. A. S.

Umilissimo Suddito, e Devotissimo Servo Ridolfo Capoferro da Cagli