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non si volendo con giuditio, alzar tutto a un tempo; accioche Lepido non lo serrasse, et ferisse in quel tempo di punta. Lepido medesimamente con la punta al pugno si va sempre alzando; et opponendosi per lo continuo, a quanto gli disegna contra il nimico.

Trebonio allhora finge di voler determinatamente far una entrata di punta alla volta della faccia di Lepido; il quale dubitando che quella punta non gli andasse alla faccia; con molta prestezza; oppone contra la punta nimica il filo buono della sua spada; in guardia di dentro, come prima si era fermato, cansando alquanto la spada stanca inanzi.

Ma Trebonio che non voleva entrare dalla banda di dentro; se ben havea finto con violenza di volervi entrare; subito cambia la spada di fuora; et col voltare un poco la vita, fuora della spada nimica, caccia la sua spada a cavaliero della spada di Lepido; et gli da una gran punta nel petto mettendo tutto a un tempo la man stanca contra la guarnitione della spada nimica.

Lepido, ben che quivi voltasse il filo buono della spada, per difesa di quella punta; non puote pero pararla. Imperoche non disface il canso di vita, che face Trebonio; per fuggir la dua spada: allhora che egli gli fece quella entrata di punta. Il contrario del canso di Trebonio, era che Lepido girasse la vita, sopra il piede dritto: et che si fosse voltato col braccio stanco, et con la man stanca, verso la banda dritta del nimico. Pero che esso a questo modo, si sarebbe dalla nimica punta agevolmente difeso.