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Per lo zogho che m'e denanzi e como lo scolar a ditto io t'o posta la spada al collo, e la gola te posso ben taglare, per che i sento che tu non hai punto de colare.

Quando io son incrosado io passo cum coverta, e fiero in gli toii brazzi in questo partito. E questa punta ti metto in lo volto. E si lo pe stancho io acresco trambe le brazze te ligaro. Overo che in questo zogho che m'e dredo ti pigliro, zoe che ti ligaro la spada e per l'elço la tigniro.

La presa che dise lo scolar che m'e denanzi quella ti fazo, Ferir ti posso senza impazo. E'llo elço tegno di tua spada, de punte e tagli ti faro derada. E questo zogho rompe ogni tore di spada, e lo zogho streto a farlo subito a farlo subito[1] quello guasta.

Quando io son incrosado io vegno al zogho stretto. Ello elzo dela mia spada enfra le toii mane metto. E levo le toii brazze cum la tua spada in erto. E'llo mio brazo stancho butero per sopra li toii a man riversa, e serero li toii brazi cum la tua spada sotto lo mio brazzo mancho. E de ferir non ti lassaro in fin che saro stancho. Lo zogo che m'e dredo che fa lo scolaro. Ello e mio zogo, e quello te voglio fare.
  1. "a farlo subito" appears twice, but neither is struck out.