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Page:Scienza d’Arme (Salvator Fabris) 1606.pdf/144

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TERZA PARTE.

DISCORSO SOPRA LA GENERALITA DI SPADA, E CAPPA.

LA SPADA, E CAPPA E VN’ ARMA MOLTO NOBILE, ET commune in ogni prouincia non soggietta ad’ alcuna prohibitione, come il pugnale, ilquale in molti stati, & città non uiene da Prencipi permesso che cadendo perciò in disuso, rende uana la fatica, & lo studio di chi hà speso molto tempo in aquistarne la scienza; per tantà habbiamo noi giudicato essere assai conueneuole lo trattarne per fare conoscere la natura di essa, & come, & quando sia buono adoprarla, la cappa diciamo dunque è un’arma diffensiua, & offensiua insieme, offensiua intendiamo in questo luogo per il nuocere, che fà & può fare al nimico, perche lanciata in diuerfi modi può impedire la uista, & la mano, danno che può similmente patire quello che l’ adopra, ilquale potria giettarsela sopra il capo leuando à se stesso la uista, se bene crediamo che cio douesse solo accadere allo intieramente imperito di essa, mà chi sene sà bene ualere è un’ arma assai uantaggiosa, allaquale pure si richiede la cognitione della sola spada, perche in molti casi con la spada si diffende, & con la cappa si soccore, massime in quelli taglii, che uengono per testa, atteso che nel parare non si dee mai sotto porre il braccio all’ offesa, per il pericolo del restare tagliata la cappa, & il braccio ferito, & chi si riuolgesse anco tutta la cappa al braccio, oltre che lasciarebbe scoperte le parte inferiori con suo graue pericolo è non forsi bastarebbe à sostenere simile botta senza lesione del detto braccio, nell’ occasione de quali taglii meglio sarebbe senza comparatione, supponendo però che la cappa si tenga come si deue, di passare col sinistro piede inanzi, & slongando il braccio della cappa andare à parare uicino alla nimica mano, che in tal modo cessaria quel pericolo, & quando per sorte non si fosse tanto uicino si potrebbe senz’ altra oppositione lasciare passare il taglio & poi andare con la spada, & la cappa accompagnate, altrimente si deue con la spada parare, & con la cappa soccorrere, & anco con la spada, & cappa insieme ferendo in tempo medesimo; Le parti inferiori possono tutte essere diffese assai bene dalla cappa con tutto che sia debile perche cede alla percossa aggiongendosi à questo la longhezza, & la larghezza, liquali trè conditioni insieme le danno il resistere, & parare perche con quella flessibilità senza la larghezza se ben fosse longa non diffenderia, in modo che la larghezza la rende forte, bisognando che quella parte che cede sia agiutata dal moto de’ piedi, & del corpo, per fare la diffesa sicura tanto contra li taglii, quanto contra le punte. La medesima cappa diffenderà tutte le botte disotto del braccio con quel filo, che pende dalla mano uerso terra tanto dall’ una parte quanto dall’ altra, douendosi tenere il braccio di essa disteso con la mano uerso il nimico affine di parare lontano dal corpo, & che la punta nimica non possa giongere al corpo essendo che detta cappa cede quel poco prima che essa nimica punta non sia del tutto spinta di fuori, si come non si hà da tenere la larghezza della cappa uerso il nimico, acciò che non ferisca nel meggio di essa dando maggiore difficoltà da parare in questa forma, che quando si tiene col sopra detto filo, quale porta facilmente fuori la detta stoccata per l’ una, & per l’ altra parte, & oltre il stendere il braccio come si è detto, si dee tenerlo anco tanto alto, che la mano corisponda alla testa, douendosi guardare uerso il nimico per la linea di essa mano, & douendo pendere la