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Page:Scienza d’Arme (Salvator Fabris) 1606.pdf/164

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uenga inanzi, ò uada indietro, che in quale si uoglia modo in somma resti inreparabilmente ferito, ilquale modo operato con tutti i suoi[1] requisiti, renda l’ huomo senza comparatione piu sicuro che ne lo aspettare. E ben uero, che molto ingegno, & molta arte fà di mestieri à uolere impatronirsi tanto di un’huomo, che si presuma ferirlo, faccia lui quanto uoglia, & quanto sappia, & habbia pure eguali armi in mano, ilche anco si intende di un’ignaro di queste raggioni, che quando il nimico si sapesse ualere delle medesime il fatto andarebbe del pari, mà operando l’istesso nimico le prime regole anco per fettamente sarà con tutto ciò sempre battuto dall’ osseruatore delle nostre, & tutto nascerà perche dal detto nostro osseruattore si saprà mettere in seruitù l’ auerssario, & si saprà sforzare à fare come desidera uoglia poi esso diffendere, ò offendere, laquale cosa saputa fare rende poi facile l’ operatione, perche si preuede quello che il detto auerssario uiuole fare, & cosi noi per meglio dare à uedere questa uerità trattaremo prima del uantaggio di collui, che uà di risolutione, & poi del modo che si dee tenere in andare.

RAGGIONI PER CONOSCERE IL VANTAGGIO DI CHI VA CONTRA IL NIMICO SENZA FERMARSI.

SI DEVE DVNQVE CONSIDERARE IN PRIMA CHE VN’ huomo essendo fermato, & uolendosi mouere sarà per la sua grauezza sempre più tardo di un’ altro, che già sia in moto, & uada, perche quello, che è fermato, & che hà tutti dui li piedi in terra non può mouere alcuno di loro se non con dui tempi uno nel mouerlo l’ altro nel posarlo, come altroue si è detto, mà quello, che è inuiato nel camino sempre si troua con un’ piede in aria, doue che senza dubbio hà fermato il suo, quando che l’ altro non l’ hà ancora leuato, cosa di molto uantaggio certamente l’hauere finito di operare, quando che l’ altro comincia, oltre che quello, che è fermato dà più comodità al suo auerssario di giudicarlo, & con templarlo, & anco di trouare modo di assalirlo, che se selo uedesse uenire incontro senza fermarsi, perche inanzi, che si fosse risoluto di quanto douesse fare l’ occasione saria già passata ne uiè dubbio che li tempi, che nascono sono più ageuolmente presi da chi è in moto, che da chi è fermato, perche nel mouersi à pigliarlo il tempo è già scorso ne ui si gionge se non troppo tardi, & spesso spesso si rimane per tale causa ferito, si fà anco maggiore lo suantaggio di chi è fermato perche può essere disordinato con molte sorti di finte, di chiamate, & di diuerse mutationi; doue che contra quello, che uà non si può fare se non il primo effetto, & il secondo mà con rompere di misura, & rare uolte il terzo, mà non se li può già fare ne finte, ne chiamate, perche prima, che fosse finito l’ atto della finta, ò tempo il mouentesi già sarebbe ariuato, E ben uero, che à uolere andare comè si conuiene fà di mestieri usare una triplice unione di spada piede, è corpo, & quando, che una di loro ui mancasse restarebbe la raggione imperfetta, per tanto si dee conseruare la detta unione senza slanzare mai ne corpo ne spada, mà hora si trattara del modo da tenersi in adoprare li piedi, primo fondamento, & del corpo & della spada insieme.

  1. Originally "in suoi", but corrected in the errata.