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Page:Scienza d’Arme (Salvator Fabris) 1606.pdf/227

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DA QVELLA SECONDA PVRE, CHE SI VIDDE CONTRA LA TERza è nata la ferita di quarta, che seguirà perche mentre collui che hà ferito è gionto col pugnale alla punta nimica l’ altro hà uoluto liberarla con cauarla sotto la spada per la parte di fuori, mà il ferittore, che si trouaua in seconda uoltando la mano in quarta, & mettendo il forte appresso quella ponta, che era andata disotto, è sempre uenuto inanzi con uoltare la propria punta quale era trauersata fuori di presenza contra il corpo nimico in modo tale, che quando hà finito di dirizarla era già essa punta ariuata al corpo del nimico, ilquale, uoleua parare col pugnale, & uoltare in seconda, mà si è trouato con la spada esclusa di fuori dal ferittore, la spada delquale era tanto inanzi, che ’l detto pugnale auerso, quale douea trouare il debile hà trouato it forte, & non hà potuto rispingerla; però si auertisce, che quando alcuno hà cominciato ad’ aquistare col pugnale la punta nimica, & che detto nimico la moua, che quello sarà sempre tempo di andare, tanto unito nondimeno, che se l’ istesso nimico parasse prima di essere ariuato, si possa seguitare oltre &’ mutare effetto. 159.