¶ Qui te posso ben ferire, e la tua spada tore
senza fallire. Voltandola in torno la mane, ti faro
riversare, per modo che la spada te convien lassare.
¶ Qui ti posso ferire denançi. e questo non mi basta
per lo cubito che io ti penço, io ti faro voltare per ferirte
di dredo, e la spada al collo ti poro butare, si che di
questo non ti poraii guardare.
¶ Per quello zogo che m’e denanzi per quello modo ti
fe io voltare. e subito la spada mia ti butai al collo.
Se io non te taglo la gola di pur che io sia tristo e
follo.
¶ Tu mi zitassi una punta, e io la rebatei a terra. Vede che tu sei discoverto, e che ti posso ferire. Anchora
ti voglo voltare per farte pezo. E di dredo te feriro
in quello mezo.