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¶ Questo zogo si è del Magistro che fa lo partito qui dinanci. Che segondo ch'ello ha ditto per tal modo io faço. Che tu vedi bene che tua daga tu no mi poy fare nissuno impazo.
¶ Noy semo tre zugadori che volemo alcider questo magistro. Uno gli dè trare di punta, l’altro di taglio, l’altro vole fatt lanzare la sua spada contra lo ditto magistro. Sì che ben sarà grande fatto ch’ello non sia morto che dio lo faza ben tristo.
- ¶ Voy seti cativi e di quest’arte savete pocho. Fate gli che parole non ano loco. Vegna a uno a uno chi sa fare e po’ che se voi fossi cento tutti vi guasterò per questa guardia ch’è chossì bona e forte. Io acresco lo pe' ch’è denanci un pocho fora de strada e cum lo stancho io passo ala traversa. E in quello passare incroso rebattendo le spade ve trovo discoverti e de ferire vi farò certi. E si lanza o spada me ven alanzada, tutte le rebatto chome t’ò ditto passando fuora di strada, segondo che vedreti li miei zochi qui dreto, de guardagli che v'in prego. E pur cum spada a una mano farò mia arte como n’è dereto in queste carte.