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Page:Gran Simulacro dell'Arte e dell'Uso della Scherma (Ridolfo Capo Ferro da Cagli) 1610.pdf/40

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ra o per ferirmi, o mentre che egli si ferma & io mi muovo per cercar la misura, o perchè ambidue ci moviamo a cercar la misura & a ferire; solo questa è la differenza, che quando egli si muove per ferirmi lo ferisca a piè fermo, perchè quando si muove per detto effetto, malamente possa pigliare la giusta misura di ferirlo con l’accrescimento del passo & però bisogna che m’appigli alla misura più stretta; & quando si muove per cercare la misura lo ferisca con l’accrescimento del passo.

114 In consideratione delle parti della vita rispetto alla spada, ferisco o di dentro o di fuora, di dentro di quarta e di fuora di seconda, alto o basso, secondo la parte scoperta della vita dell’avversario che mi dà la misura rispetto alla punta della mia spada.

115 Mentre che io ferisco paro necessariamente insieme, in quanto che io ferisco in linea dritta e con la persona nella debita dispositione: perchè quando ferisco in questa maniera, a tempo & a misura, l’avversario mai mi ferirà, nè di punta nè di taglio, perchè il forte della mia spada camina in linea diritta & tiene a coprire tutta la mia vita.

116 Il taglio è di poco momento, perchè non posso ferire di taglio nelle dette distanze della misura stretta che, per il giro del braccio e della spada ch’io fo, non mi scuopra tutto e non dia misura & tempo all’avversario di ferirmi; & se pure si trova qualche utilità di taglio non è però che nella medesima misura & nell’istesso tempo non si possa mostrare una maggior della punta.

117 Ma senza punto di dubio a cavallo è meglio ferir di taglio che di punta, perchè mi portano le gambe altrui & così non son accomodato a cercar la misura & il tempo che si conviene per spinger innanzi la vita & il braccio, ma è ben vero che io posso girar il braccio a mio beneplacito, che è moto proprio a ferir di taglio.