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Page:Lo Schermo (Angelo Viggiani) 1575.pdf/8

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ARGOMENTO DI TUTTA L'OPERA.

L'INTENTIONE dell' Auttore del presente Trattato è di mostrare uno schermo suo particolare: & perche dal fine si denominano le cose; ragionevolmente lo inscrive Trattato d'uno schermo di spada sola da filo, &c. è diviso in tre parti, si come tre sono le cose trattate: nella prima disputa dell'eccellenza dell'armi, & delle lettere: nella seconda dell'offesa, & difesa, cercando qual sia prima, & piu naturale, & piu da Cavalliero: & nella terza parla dello schermo stesso; perche essendo lo schermo attione di offesa, & difesa tra due Cavallieri; era convenevole ragionare della perfettione del Cavalliero, & della dignità dell'offesa, & difesa, & dell eccellenza dello schermo. Insegna nell'ultima parte lo schermo; perche essendo questo il fine da lui proposto s deve essere insegnato nell'ultimo loco: & disputa nella prima parte dell'eccellenza del Caualliero, come di cosa dirizzata al fine, & piu universale che non è l'offesa, & difesa; ricercando l'ordine delle dottrine, che si proceda dal piu al meno universale. Ragiona di queste tre cose sotto forma di Dialogo per piu facilità, & perche il Dialogo è conforme al disputare, & all'insegnare, & imparare: & introduce nella prima, & seconda parte i due piu eccellenti nelle lor professioni all'età loro, l'Illustrissimo Signor Aluigi Gonzaga, detto Rodomonte, & l'Eccellentissimo Messer Lodovico Boccadiferro Bolognese: perche disputandosi questioni di tanta difficultà dovevano essere trattate da personaggi degni, & particolarmente da un Cavalliero valoroso, & dotto; i quali per la istessa cagione sono anco introdotti nella seconda parte: Et nella terza vi si aggiunge l'Illustrissimo Signor Conte d'Agomonte, anco egli Cauvalliero famoso, & meritevolmente lodato.