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Page:Opera Nova (Antonio Manciolino) 1531.pdf/108

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tro gustamento satolli si chiamino, non senza tacita mente dolersi delli mescenti ministri, e quali o per fuggir fatica del recarsi frequentemente gli carichi piatti, o per uoler insiememente alla horreuole mensa manicare, fanno a gli seduti intorno al sordinato Corredo contata ingiuria. Nel cui dannato errore non uolendo io incorrere, non ui ho uoluto (Saui Lettori) appor nel prencipio della opra dauanti ogni cosa, ma nel recamento di qualunque suo libro (che è a guisa di cibo) con lo antiposto prologo partorir diletto, si perche con il sapore del continouato libro tocchi il uostro gusto, come per difendermi da molti morsi della inuidia nell guisa, che son per fare al presente. Perche molti sono, che ignorantemente dicono l’opra mia douer esser mancheuole, conciosiacosa, che non contenghi li modi d’inuitar il nemico al combattere, nelle giuste cagioni che alla mortale pugna conducer gli guerrieri possano, ne cui la elettione del campo o delle armi partenghi, & simili sole. Fole chiamo, percio che follemente costoro giudicano douer pertenere al schermitore quello, che all’arte sua è piu alieno, che se degli uiaggi del sole, & della luna uolesse trattare, & per cio gli rispondo, che come di qualunque delli cinque sentimenti è uno solo oggetto, cosi di qualunque arte non puote essere piu di uno soggetto, che la potentia uisiua non potra mai hauer per oggetto altro, chel colore, la ascoltatiua, il suono, la gustatiua, il sapore, & cosi del rimanente di cotali sia detto, & come sciocco sarebbe chi dicesse la uerture della orecchia non solamente poter udire, ma ancho uedere, o gustare gli sapori, cosi