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Page:Opera Nova (Antonio Manciolino) 1531.pdf/126

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plina con le ottuse & non taglienti spade appresa, quiui mostrar intendo. Et per la primiera gli dimando, se l’intelletto è quello che imprende, o gli piedi? liquali essendo astretti a dire, che l’intelletto è lo imprendente, un’altra richiesta faccio, se l’intelletto piglia quelle medesime cose reali, che gli sono dauanti parate, o pur le loro similitudini? nel uero non seranno si stolti, che dire presumino gli miei discepoli hauer imparata quella medesima arte che in me siede, ma una a lei consimile, ne il peregrino da Roma ritornato, recca nella sua mente Roma propria (che le sue mura non gli entrarebbono nel capo) ma bene la sua somiglianza sopra cui piegandosi lo’ntelletto (ben che in Bologna fosse) a suo piacere uedrebbe Roma, come se in quella fosse. Sono adunque le similitudini tanto uicine al uero et alle cose da loro rappresentate, che hauute quelle, uengono insieme ancho le cose conosciute, lequali di due maniere sono, alcune entrano solamente nel intelletto, come le predette, & queste non da altrui che solo da quello, di cui è lo’ntelletto ueder si ponno alcuni sono in altre cose fuori del intelletto, & queste da tutti ad uno modo medesimo si rendono manifeste come se uno altro hauesse la mia somiglianza, ne questa maniera è inferiore alla soprana, che gli uolanti augelli piu uolte ueggendo ne gli muri le natiuamente depinte uue stimando di quelle (rappresentanti le uere) pascersi sono ingannati, & il giouane Narciso nel mirar la fonte in cui si mostraua la sua bella imagine, quella (ignorante che sua fosse) ad amar si mise. Noi anchora nelle sacre chiese dauanti gli effigiati marmi, o depinture. Il uero Iddio adoriamo sa