QVESTA FERITA ANCOR ESSA, LAQVALE SI VEDRA SARA seguita perche nel giongere la sopra detta terza guardia alla nimica per coprirsi & aquistare il uantaggio, il ferito hà pigliato quel tempo, & abbassando il corpo, & la punta hà portato il destro piede inanzi per ferire l’auerssario sotto la spada, nel tempo che credeua trouargliela, & il detto auerssario ciò è il situato in terza guardia, ilquale con poco moto di spada senza slanzo hauea cominciato ad’ andare alla nimica uedendo il partito che l’ altro pigliaua hà lasciata la prima operatione, & appigliatosi ad’ un’ altra abbassandola punta, & il corpo in maniera, che è uenuto à rimanere col finimento alla nimica, & escludendola di fuori hà ferito nel petto in quel tempo medesimo, che esso ferito ueniua, ilquale se bene hauesse uoltato di seconda in terza per diffendersi, & per rispingere la nimica con qualche forza sarebbe con, tutto ciò restato anco ferito, perche l’istesso ferittore multando di terza in seconda, & abbassando il corpo, con continouare inanzi l’ haurebbe pure ferito nel petto, & senza che egli hauesse potuto parare, ne meno rimettere la punta in presenza perche il medesimo ferittore sarebbe passato prima per essere già in uiaggio, & se similmente hauesse uoluto cauare per ferire di detta seconda di fuori per sopra la spada, questi l’ haurebbe pur anco col solo uoltare in seconda, & abbassare il corpo feritto disotto la spada, lequali raggioni tutte sarebbero riuscite benissimo non per altro, che per quello uantaggio di continouare il moto in andando, & per essere stata essa terza guardia la prouocante à mouere il nimico. 129.
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