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Page:Scienza d’Arme (Salvator Fabris) 1606.pdf/194

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la cauatione: mà se il detto auerssario pure non cauasse, ò non uolesse cauare all’ hora il nostro osseruatore se bene nonportasse il piè destro nella linea del sinistro ferirebbe nondimeno in quarta, & seguirebbe sino al corpo senza toccare l’ auerssaria, se il detto nimico non andasse lui stesso ad’ urtarui dentro per diffendersi, perche à questo nostro bastaria solamente à coprirsi, che ’l nimico non lo offendesse. 131.

QVESTA QVARTA SEGVENTE, CHE SI VEDRA FERIRE, E NATA da quel uantaggio di hauere serrata la nimica dalla parte di dentro, come si mostrò con la superiore figura, & dalla spada di questo ferito, che all’ hora era in terza retta, & hora in terza angolata, perche il ferittore subbito uscito di presenza hà messo la spada per il scoperto del nimico, & per il debile ancora di essa nimica senza però toccarla, & gionto col finimento alla detta nimica, la mano che andaua inanzi ha fatto in quel modo angolarla, & quanto più si è il detto ferittore auicinato tanta maggiormente la spada auersa si è angolata, in modo che non hà potuto fare altro che parare & tutto perche questa è una raggione, che quando l’ huomo si dispone à ferire è penetrato in quel punto già tanto inanzi, che ’l nimico non hà più tempo da pigliare altro partito, che di ritirarsi, è parare, & di più, nella medesima raggione, ancora che l’ assalittore muta effetto ferisce non manco, talmente, che non può l’ assalito fare altra diffesa, tanto importa il uantaggio della linea, è de’ piedi, & il termine stretto della distanza. 132.