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principe commetto offesa publica offendendo la presentia, orecchie, & altri sensi del signore insieme con la mente sua audendo tale delicto aero offendendone anchora tutta la militia. Donde la resposta, & la punitione debbe essere viva, & presta; propulsando la iniuria publica, & privata; & facendo demonstratione essere bono, & liale cavaliero attale che se cognosca tale iniuriante habbia dicto falso; & in tal caso il tacere e male; perche dala taciturnita ne nascieria suspitione fosse il iniuriato, maculato de tale diffecto; & pero il subito dismentire, & non tacere e la medicina.

In che caso po il signore schifare la battaglia con lo suo subdito. Capitulo XVIII.

Nel presente capitulo se scrive, & dimonstra essere la battaglia da persona a persona licita tra il signore il suo vasallo. Quando il subdito pretendesse havere havuta iniuria dal suo signore de infidelita tanto per cagione dona; quanto per infamia iniustamente opposta alo honore suo. Dove con gran iustitia rechidendolo non potria il signore tale duello schifare che non accenptando la battaglia restaria con infamia; & offerendo il campione anchora non saria dela battaglia absoluto; per benche il signore in alcuni altri casi col vasallo potesse combattere, in caos de infidelita e tenuto con la propria persona combattere; & questo adviene per la causa forte dela infidelita, allaquale il subdito se fonda como che la fidelita e il